Il canto del cigno delle valvole laterali
La Sertum è stata una casa motociclistica italiana attiva dal 1932 al 1952.
In quegli anni la Casa milanese era tra le Case italiane più importanti, tanto da costituire la cosiddetta “pentarchia”, insieme a Benelli, Bianchi, Gilera e Moto Guzzi. La Sertum non disdegnava di partecipare alle competizioni, specialmente a quelle di Regolarità, con ottimi risultati (cinque medaglie d’oro alla Sei Giorni 1939).
Con l’avvicinarsi della Seconda guerra mondiale la Sertum si dedicò alle forniture per l’esercito: a questo proposito fu progettata la MCM 500, con motore monocilindrico a valvole laterali. La MCM è degna di nota anche perché fu una delle prime moto italiane con freni a tamburo centrale.
La produzione civile Sertum riprese nel 1946 con i modelli MC 500 e tra il 1947 e il 1948 vennero presentate due 250, l’utilitaria VL-4 a valvole laterali e la Sport Monotubo dal piglio sportivo. La VL-4 venne impiegata con successo nella Regolarità (tanto da conquistare tre medaglie d’oro alla Sei Giorni 1949).
Al posto dell’attesa e brillante “Monotubo”, quindi, i clienti Sertum si vedono proporre nel 1948 questa tranquilla e robusta “valvole laterali”: una soluzione tecnica alla quale il patron della Sertum, l’ing. Alberti, resta tenacemente abbarbicato malgrado il trascorrere degli anni.
La 250 VL-4, comunque, non è una riesumazione delle Sertum ante-guerra, ma una moto che ha fatto tesoro delle più recenti esperienze della Casa milanese.
Nonostante la bassa potenza, dispone di una coppia costante ed è contraddistinta dalla classica eleganza della Casa milanese.




























