Una vera moto
Si può ben dire oggi che il Moto Morini Corsarino è, con tutta probabilità, il ciclomotore d’epoca più amato e lo dimostra il fatto che sia in Italia che all’estero vi siano diversi club a lui dedicati. La passione per il Corsarino è probabilmente dettata da quel modo genuino di creare le moto, quella cura da artigiani nel costruire un modello che è stata un riferimento generazionale per tanti giovani degli anni ’70.
All’inizio degli anni Sessanta la Morini, vista la situazione del mercato motociclistico e visto che, pur in una situazione di forte crisi, il Corsaro era da noi uno dei modelli di maggior successo, decise di realizzare un ciclomotore.
Naturalmente avrebbe dovuto essere a quattro tempi, anche se ciò avrebbe comportato un aumento dei costi per rimanere in linea con le scelte della Casa, che ormai da anni era diventata strenua paladina di questo tipo di motore.
Il nuovo modello fu realizzato inizialmente in due versioni che entrarono in produzione pressoché contemporaneamente. Si trattava di un telaio aperto superiormente, denominato ufficialmente V (ma quasi sempre veniva chiamato “Donna”), che non incontrò molto successo, e di un modello di impostazione sportiva, con sella lunga e semimanubri, denominato Z che incontrò subito i favori del pubblico.
Il motore, dal cilindro sensibilmente inclinato in avanti, era dotato di un cambio a tre marce con comando a manopola.
Un paio di anni più tardi entrò in produzione lo ZT che, sostanzialmente, differiva dallo Z per il manubrio alto, la sella corta e la presenza di un portapacchi.
Articolo di Legend Bike n.58 del giugno 1997
Fonti
https://www.rpw.it/ per la documentazione tecnica
https://autoemotodepoca.altervista.org/
https://50iniepoca.forumfree.it/?t=63159135
https://officinatagliacollo.com/2018/04/26/705/













